books-3544295_960_720 Copiare a scuola?

Copiare a scuola: per metà degli studenti un peccato veniale.

Anche un terzo degli italiani non è un fatto grave, compresi mamme e papà. Lo afferma l’Istat in una ricerca sul senso civico dei nostri connazionali

di SALVO INTRAVAIA

 

Copiare a scuola durante i compiti in classe? Un peccato veniale per quasi metà degli studenti, ma anche per un terzo di tutti i cittadini italiani: mamme e papà compresi. E’ quello che emerge dall’indagine sul cosiddetto “Senso civico” condotta dall’Istat e pubblicata due giorni fa. Italiani possibilisti e tolleranti anche su evasione fiscale, raccomandazioni, corruzione e uso del cellulare durante la guida. “Per senso civico – spiegano gli esperti dell’istituto di statistica – ci si riferisce a quell’insieme di comportamenti e atteggiamenti che attengono al rispetto degli altri e delle regole di vita in una comunità”. E dall’indagine gli italiani non ne escono bene. Perché, una percentuale piuttosto alta, è disposta a perdonare anche veri e propri reati.

Per quasi un terzo degli italiani, adulti compresi, copiare a scuola è un atteggiamento “poco o per nulla grave”. “Copiare a scuola – si legge nel report – è ritenuto soprattutto un danno a scapito di chi copia e in generale un comportamento che danneggia tutti, perché contro le regole”. Soltanto l’8% ritiene che si tratta di un comportamento che lede il ruolo istituzionale dell’insegnante. E tra gli studenti iscritti ad un corso di studio la percentuale di indulgenti aumenta di parecchio: sale al 43%. Mentre donne e anziani si mostrano più intransigenti.

 

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