Calendario scolastico 2023-2024

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Calendario scolastico 2023-2024

                            Calendario scolastico 2023-2024

 

In Emilia-Romagna tutte le scuole inizieranno le lezioni venerdì 15 settembre 2023 e le concluderanno giovedì 6 giugno 2024

 

Nel rispetto di quanto definito dalla deliberazione di Giunta regionale n. 353/2012 Determinazione del calendario per gli anni scolastici 2012/2013, e seguenti“, in Emilia-Romagna per l’a.s. 2023/2024 l’inizio delle lezioni è fissato venerdì 15 settembre 2023 e il termine delle lezioni giovedì 6 giugno 2024.

Le scuole dell’infanzia possono, in base al piano dell’offerta formativa, anticipare la data di apertura e posticipare il termine delle attività didattiche, che deve essere comunque previsto entro il 30 giugno di ciascun anno scolastico.

Le singole istituzioni scolastiche hanno facoltà di procedere ad adattamenti del calendario scolastico, nel rispetto delle date di inizio e di termine delle lezioni, nonché delle festività di rilevanza nazionale.

Gli eventuali quesiti posti dalle istituzioni scolastiche circa gli adempimenti relativi al calendario scolastico vanno rivolti all’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna.

 

1. Inizio delle lezioni nelle classi: 15 settembre 2023.

2. Festività di rilevanza nazionale:

  • tutte le domeniche;
  • 1° novembre, festa di Tutti i Santi;
  • 8 dicembre, Immacolata Concezione;
  • 25 dicembre, S. Natale;
  • 26 dicembre, S. Stefano;
  • 1° gennaio, Capodanno;
  • 6 gennaio, Epifania;
  • Lunedì dell’Angelo;
  • 25 aprile, anniversario della Liberazione;
  • 1° maggio, festa del Lavoro;
  • 2 giugno, festa nazionale della Repubblica;
  • la festa del Santo Patrono.

3. Sospensione delle lezioni

  • commemorazione dei defunti: 2 novembre 2022;
  • vacanze natalizie: dal 24 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024;
  • vacanze pasquali: dal 28 marzo al 02 aprile 2024.

4. Termine delle lezioni: giovedì 6 giugno 2024

 

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Maturità 2021, tutte le novità.

Maturità e terza media, Bianchi firma le ordinanze per gli esami: ecco come si calcola il voto finale.

 

Il percorso scolastico varrà per 60 punti, il colloquio fino a 40, possibile ottenere la lode. Si inizia il 16 giugno, nelle prossime settimane sarà definito il protocollo di sicurezza in accordo con i sindacati

 

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato le ordinanze sugli esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione e sulle modalità di nomina e costituzione delle Commissioni. Le ordinanze definiscono gli esami di giugno, spiega una nota, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’esame avrà una prova orale, in presenza, che partirà dalla discussione di un elaborato, il cui argomento sarà assegnato alle studentesse e agli studenti dal Consiglio di classe nei mesi che precedono l’esame stesso, affinché possano curarne attentamente gli sviluppi, affiancati da un loro insegnante.

Nella scuola secondaria di secondo grado l’elaborato riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. Le ordinanze sono state firmate dopo essere state sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, come previsto dalla normativa vigente. I testi sono disponibili, da oggi, sul sito del ministero dell’Istruzione, con i relativi allegati. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi, sarà possibile ottenere la lode.

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Il ministero, prosegue la nota, ha reso disponibile un’apposita pagina web con tutti i materiali dedicati agli esami di Stato. In particolare, per il secondo ciclo, sono allegate le tabelle di conversione del credito scolastico per il terzo e quarto anno e per l’assegnazione del credito del quinto anno, le discipline caratterizzanti per ciascun indirizzo di studi, la griglia di valutazione della prova orale. Le ordinanze contengono particolari disposizioni dedicate alle alunne e agli alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali, prestando massima attenzione al tema dell’inclusione. Nelle prossime settimane sarà poi definito un apposito Protocollo di sicurezza per gli esami, che sarà condiviso con le organizzazioni sindacali.

Gli esami di maturità avranno inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30. L’Esame, come detto, prevede un colloquio orale, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento sarà assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente dai Consigli di classe entro il prossimo 30 aprile. L’elaborato sarà poi trasmesso dal candidato entro il successivo 31 maggio. Ci sarà dunque un mese per poterlo sviluppare. Ciascuna studentessa e ciascuno studente, precisa poi il ministro nell’ordinanza, avrà il tempo di curarlo approfonditamente grazie anche al supporto di un docente che accompagnerà questo percorso, aiutando ciascun candidato a valorizzare quanto appreso. L’elaborato sarà assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente.

L’elaborato potrà avere forme diverse, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto. Le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi sono state pubblicate oggi insieme alle ordinanze. Ci saranno, ad esempio, Lingua e cultura latina e Lingua e cultura greca per il Liceo classico, Matematica e Fisica per il Liceo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 e Lingua e cultura straniera 3 per il liceo linguistico. E ancora, Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane, Discipline pittoriche per il Liceo artistico indirizzo arti figurative Grafico-pittorico, Economia aziendale per l’Istituto tecnico settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, Progettazione multimediale e Laboratori tecnici per l’Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Grafica e comunicazione, Laboratorio di servizi di accoglienza turistica e Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva per l’Istituto professionale indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Articolazione Accoglienza turistica.

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Maturità, l’errore del ministero nella prova di latino

Maturità, l’errore del ministero nella prova di latino

 

La gaffe nell’introduzione alla versione proposta per la simulazione del secondo scritto: si parla di “Livia Drusilla, nuora dell’imperatore”, ma in realtà Drusilla era sua madre. Gamberale: “Errore da matita blu”.

 

affe del ministero dell’Istruzione nella traccia della versione di latino per la prova simulata dell’esame di maturità, pubblicata oggi sul portale del Miur. Il brano da tradurre, un passaggio degli Annales di Tacito, trattava della caduta e morte di Seiano, il potente prefetto del pretorio dell’imperatore Tiberio. Nell’introduzione al brano, scritta dagli esperti del ministero, a un certo punto si legge letteralmente che Seiano, “ottenuti vari incarichi militari e civili grazie al favore di cui godeva presso Tiberio (il Caesar del testo), acquisì grandissima influenza nella vita del tempo, arrivando ad aspirare al matrimonio (forse davvero celebrato), con Livia Drusilla, nuora dell’imperatore, vedova del primo marito”. L’errore consiste nel fatto che Livia Drusilla, più nota semplicemente come Livia, era la moglie di Augusto e madre di Tiberio, non sua nuora. Ben più anziana di Seiano, dunque, che invece fu amante di Livilla, nipote di Livia Drusilla e così chiamata proprio in onore della prima imperatrice di Roma.

Un errore da matita blu, secondo Leopoldo Gamberale, professore emerito di Lingua e letteratura latina alla Sapienza di Roma: “Proprio perché è una simulazione dell’esame dovrebbero stare attenti – sottolinea  – hanno avuto tutto il tempo per lavorarci sopra, è un errore antipatico. La cosa è poco influente ai fini dell’interpretazione del testo, ma se l’avesse fatto un mio studente sarei saltato sulla sedia, in questo caso il Miur è da bocciare direi”. Più “clemente” Giorgio Piras, docente di Lingua e letteratura latina e direttore del dipartimento Scienze dell’antichità alla Sapienza: “L’errore c’è ma non è grave, perché nell’uso latino le donne di una stessa famiglia tendevano ad avere lo stesso nome. Si chiamavano tutte Livia, e già le fonti antiche non distinguevano i nomi. È un errore di confusione, ma non credo abbia ingenerato confusione negli studenti”.

 

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