Maturità 2023

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Maturità 2023

Date maturità 2023: quando si svolge l’esame di Stato

Ogni anno il Ministero dell’Istruzione stabilisce il calendario scolastico completo, che include festività nazionali, giorni di chiusura delle scuole, date dell’esame di maturità del 2023 e quelle degli esami di terza media.

DATE MATURITA’ 2023

Le date della maturità 2023 sono le seguenti:

La prima prova suppletiva si terrà invece il 5 luglio e la seconda il giorno successivo. Con la stessa ordinanza, il MI ha comunicato anche le date dell’esame di terza media 2023.

Il lunedì o il martedì successivo alla seconda prova maturità 2023 inizieranno gli esami orali. Le commissioni sentiranno circa cinque candidati al giorno e si concluderanno entro le prime due settimane di luglio.

Quest’anno la maturità si svolgerà in modo tradizionale: ci saranno le prove scritte, entrambe ministeriali, e un colloquio a seguire. L’unica eccezione, rispetto all’esame pre vocid, riguarda il completamento delle ore di PCTO, che non sarà un requisito d’ammissione – come stabilito di recente dall’Ordinanza del MIM.

Come funziona l’esame di Stato

PRIMA PROVA MATURITÀ 2023

La prima prova maturità 2023 è il primo compito scritto dell’intero esame di Stato. Si svolgerà mercoledì 21 giugno a partire dalle ore 8.30. Lo scritto è ministeriale, nel senso che le tracce vengono elaborate dal Ministero dell’Istruzione e saranno le stesse per tutti i maturandi: il compito prevede 3 tipologie d’esame per un totale di 7 tracce. Gli studenti dovranno sceglierne una a seconda della loro preparazione e della loro sensibilità.

Sebbene la prima prova dell’esame di Stato 2023 non sia quella più temuta, è bene prepararsi ad affrontare le diverse tracce (anche dando un’occhiata ai pronostici sui possibili temi, sui possibili autori e sulle possibili tracce d’attualità). Il MIUR predispone 7 tracce e tra queste gli studenti ne dovranno scegliere una, secondo le loro competenze e la loro sensibilità. Le tracce della prima prova di maturità sono così suddivise:

  • 2 tracce (una di poesia, l’altra di prosa) per l’analisi del testo (tipologia A);
  • 3 tracce per il testo argomentativo (tipologia B);
  • 2 tracce per il tema d’attualità (tipologia C).

SECONDA PROVA MATURITÀ 2023

La seconda prova della maturità 2023 è lo scritto dell’esame di Stato che serve per verificare le competenze degli studenti nelle discipline più importanti di ciascunindirizzo di studio, dette anche materie caratterizzanti. Si svolge ogni anno contemporaneamente in ciascun istituto italiano, le tracce sono ministeriali ma cambiano a seconda dell’indirizzo. Le materie che saranno oggetto di questa prova sono state rese note dal MIM il 26 gennaio. Ecco l’elenco completo.

L’anno scorso la seconda prova è stata elaborata internamente a ciascuna scuola dalle commissioni d’esame ma dal 2023 il secondo scritto tornerà a essere ministeriale e si svolgerà il 22 giugno.

Di recente il Ministero ha introdotto nuovi quadri di riferimento e nuove griglie di valutazione per la seconda prova degli istituti professionali che, a partire dal 2023, sarà rappresentata da un compito elaborato dalla commissione secondo le indicazioni generali del MI (trovate qui tutti i dettagli).

ORALE MATURITÀ 2023

Dopo la prima e la seconda prova entrambe scritte, l’esame di maturità si conclude solitamente con il colloquio orale. Si tratta di una sorta di maxi interrogazione nella quale ti verranno poste domande sull’intero programma di quinta superiore delle diverse materie. Ci sarai tu, seduto di fronte alla cattedra, e i commissari d’esame. Il momento iniziale dell’esame orale serve per giudicare le competenze maturate dallo studente nel perimetro delle discipline d’esame. Al candidato viene assegnato un argomento con cui cominciare l’orale e, a partire da questo, dovrà cercare di fare quanti più collegamenti multidisciplinari tra l’argomento assegnato e le materie d’esame.

Successivamente il candidato deve presentare – mediante breve relazione o elaborato multimediale – le esperienze svolte nell’ambito dei percorsi per le competenze trasversali (la ex alternanza scuola lavoro), successivamente si passerà alle domande dei commissari e alla correzione delle prove scritte. In generale il colloquio orale dura circa 50/60 minuti nel suo complesso, ma se la commissione è particolarmente stanca può durare meno.

VOTO MATURITÀ 2023

Il voto finale della maturità 2023 si calcola a partire dalla somma tra i crediti del triennio, dati dalla media di ciascun candidato, e il punteggio di ciascuna prova (prima, seconda e orale).  Il voto massimo che si può prendere all’esame di Stato è pari a 100, mentre il voto minimo equivale a 60. Le due prove scritte e il colloquio orale sono valutate fino a un massimo di 20 punti ciascuna (20+20+20=60), mentre il punteggio massimo derivante dai crediti è 40 (60+40=100).

 

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Maturità 2021, tutte le novità.

Maturità e terza media, Bianchi firma le ordinanze per gli esami: ecco come si calcola il voto finale.

 

Il percorso scolastico varrà per 60 punti, il colloquio fino a 40, possibile ottenere la lode. Si inizia il 16 giugno, nelle prossime settimane sarà definito il protocollo di sicurezza in accordo con i sindacati

 

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha firmato le ordinanze sugli esami di Stato del primo e del secondo ciclo di istruzione e sulle modalità di nomina e costituzione delle Commissioni. Le ordinanze definiscono gli esami di giugno, spiega una nota, tenendo conto dell’emergenza sanitaria e del suo impatto sulla vita scolastica e del Paese. Sia per il primo che per il secondo ciclo, l’esame avrà una prova orale, in presenza, che partirà dalla discussione di un elaborato, il cui argomento sarà assegnato alle studentesse e agli studenti dal Consiglio di classe nei mesi che precedono l’esame stesso, affinché possano curarne attentamente gli sviluppi, affiancati da un loro insegnante.

Nella scuola secondaria di secondo grado l’elaborato riguarderà le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi. Le ordinanze sono state firmate dopo essere state sottoposte al parere del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione, come previsto dalla normativa vigente. I testi sono disponibili, da oggi, sul sito del ministero dell’Istruzione, con i relativi allegati. Il credito scolastico sarà attribuito fino a un massimo di 60 punti, di cui fino a 18 per la classe terza, fino a 20 per la classe quarta e fino a 22 per la classe quinta. Con l’orale verranno assegnati fino a 40 punti. La valutazione finale sarà espressa in centesimi, sarà possibile ottenere la lode.

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Il ministero, prosegue la nota, ha reso disponibile un’apposita pagina web con tutti i materiali dedicati agli esami di Stato. In particolare, per il secondo ciclo, sono allegate le tabelle di conversione del credito scolastico per il terzo e quarto anno e per l’assegnazione del credito del quinto anno, le discipline caratterizzanti per ciascun indirizzo di studi, la griglia di valutazione della prova orale. Le ordinanze contengono particolari disposizioni dedicate alle alunne e agli alunni con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e con altri bisogni educativi speciali, prestando massima attenzione al tema dell’inclusione. Nelle prossime settimane sarà poi definito un apposito Protocollo di sicurezza per gli esami, che sarà condiviso con le organizzazioni sindacali.

Gli esami di maturità avranno inizio il prossimo 16 giugno alle ore 8.30. L’Esame, come detto, prevede un colloquio orale, che partirà dalla discussione di un elaborato il cui argomento sarà assegnato a ciascuna studentessa e a ciascuno studente dai Consigli di classe entro il prossimo 30 aprile. L’elaborato sarà poi trasmesso dal candidato entro il successivo 31 maggio. Ci sarà dunque un mese per poterlo sviluppare. Ciascuna studentessa e ciascuno studente, precisa poi il ministro nell’ordinanza, avrà il tempo di curarlo approfonditamente grazie anche al supporto di un docente che accompagnerà questo percorso, aiutando ciascun candidato a valorizzare quanto appreso. L’elaborato sarà assegnato sulla base del percorso svolto e delle discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi, che potranno essere integrate anche con apporti di altre discipline, esperienze relative ai Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento o competenze individuali presenti nel curriculum dello studente.

L’elaborato potrà avere forme diverse, in modo da tenere conto della specificità dei diversi indirizzi di studio, della progettualità delle istituzioni scolastiche e delle caratteristiche della studentessa o dello studente in modo da valorizzare le peculiarità e il percorso personalizzato compiuto. Le discipline caratterizzanti l’indirizzo di studi sono state pubblicate oggi insieme alle ordinanze. Ci saranno, ad esempio, Lingua e cultura latina e Lingua e cultura greca per il Liceo classico, Matematica e Fisica per il Liceo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 e Lingua e cultura straniera 3 per il liceo linguistico. E ancora, Scienze umane per il Liceo delle Scienze umane, Discipline pittoriche per il Liceo artistico indirizzo arti figurative Grafico-pittorico, Economia aziendale per l’Istituto tecnico settore economico indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, Progettazione multimediale e Laboratori tecnici per l’Istituto tecnico settore tecnologico indirizzo Grafica e comunicazione, Laboratorio di servizi di accoglienza turistica e Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva per l’Istituto professionale indirizzo Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera Articolazione Accoglienza turistica.

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Educazione ambientale

Il Parini, un passo avanti.

Educazione ambientale e storia

 

L’audizione dal ministro Fioramonti in commissione cultura di Camera e Senato.

di ILARIA VENTURI

 

Dopo l’introduzione dell’educazione civica come materia obbligatoria (senza ore o docenti aggiuntivi) fatta dal predecessore, ora arriva tra i banchi anche l’educazione ambientale. Non che non si faccia già nelle scuole, anzi. Ma il ministro all’Istruzione Lorenzo Fioramonti ha annunciato che non sarà più materia facoltativa.  “L’anno prossimo l’Italia sarà il primo Paese al mondo dove lo studio dei cambiamenti climatici e dello sviluppo sostenibile sarà obbligatorio” ha detto durante l’audizione in commissione congiunta cultura di Camera e Senato.

Fioramonti ha spiegato le linee programmatiche del suo ministero, con il punto più critico, quello della mancanza di risorse sul quale era già partito all’attacco: pochi fondi per la scuola nella Legge di Bilancio. Dalla reintroduzione del tema specifico di storia alla Maturità all’educazione ambientale allle mense sino ai nuovi concorsi, ecco i punti dell’audizione.

Educazione ambientale e storia

Il ministro ha spiegato che da settembre prossimo “tutte le scuole dedicheranno 33 ore all’anno, circa un’ora a settimana, alle questioni relative ai cambiamenti climatici”. Fioramonti ha detto che “molte materie tradizionali, come geografia, matematica e fisica, saranno studiate in una nuova prospettiva legata allo sviluppo sostenibile” e che “l’intero ministero sta cambiando affinchè la sostenibilità e il clima siano al centro del modello educativo”. Come accaduto per l’educazione civica, non sarà una materia con professori dedicati e ore in più. Mentre sulla storia il ritorno tra le tracce di Maturità è stato confermato. Dopo il manifesto promosso da Andrea Giardina, Liliana Segre e Andrea Camilleri e il dibattito lanciato da Repubblica, Fioramonti ha ribadito che sarà reintrodotto il tema specifico, cancellato dall’ex ministro Bussetti a seguito della revisione da parte della Commissione Serianni dell’esame di Stato. “Ho fatto in modo che la traccia di storia venisse evidenziata tra quelle obbligatorie alla prossima prova di maturità, come è stato richiesto da tanti storici e come da tempo veniva richiesto anche da parte della società civile”.

 

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Maturità, tracce simulazione prima prova

Maturità, tracce simulazione prima prova

Montale, Pirandello e un articolo di Rum

 

 

Sul sito del Miur il test bis per la prova di Italiano tra “Fu Mattia Pascal” e “Ossi di seppia”. E spunta un errore

di ILARIA VENTURI

 

Pirandello e Montale nelle tracce delle simulazioni della Maturità. Ma anche una riflessione sulla vita domotica, il made in Italy e l’eredità del 4 novembre, la nostalgia e il senso del viaggio e del racconto. Ecco gli argomenti proposti stamattina agli studenti di quinta superiore che devono affrontare la nuova Maturità a giugno. Simulazioni attese: la prima è stata a febbraio, oggi la replica. La prova è partita alle 8.50 in tutte le scuole e poco dopo è partito il tam tam via social, poi i testi pubblicati sul sito del Miur.

Per l’analisi del testo letterario il Miur ha proposto “Il fu Mattia Pascal” – Pirandello ero uscito alla Maturità del 2003 –  e la lirica di Montale, l’autore più ricorrente negli Esami di Stato, ben tre volte dal Duemila ad oggi, “L’agave sullo scoglio” tratta da “Meriggi e ombre” della raccolta “Ossi di seppia”. Con un errore segnalato da Il Tirreno. Ad accorgersene è stato un professore massese, Carlo Paolini. Nel testo del ministero l’aggettivo montaliano “rabido” viene tradotto in una nota a piè di pagina come “rapido” e non come “rabbioso”.

Sul testo di Pirandello al candidato viene chiesto di riassumere il contenuto, individuare i temi centrali, soffermarsi sulla sintassi. E di spiegare la parte conclusiva: “Ma aveva un cuore, quell’ombra, e non poteva amare; aveva denari, quell’ombra, e ciascuno poteva rubarglieli; aveva una testa, ma per pensare e comprendere ch’era la testa di un’ombra, e non l’ombra d’una testa. Proprio così!“. Infine viene chiesta una propria interpetazione. Questo per dare l’idea di come sarà la prova di italiano fissata il 19 giugno con la nuova Maturità.

Sono sette le tracce, divise in tre grandi argomenti: letterario (due), argomentativo (tre) e argomentativo su questioni di attualità (due). Per la tipologia B, l’analisi e la produzione di un testo argomentativo, sono stati proposti articoli e brani di esperti e giornalisti. In particolare viene proposto un testo dal libro dell’esperta di marketing e comunicazione Selena Pellegrini “Il marketing del made in Italy“. Sulla diffusione dell’intelligenza artificiale nella gesitone della vita quotidiana viene proposto un articolo di Guido Castellano e Marco Morello, “Vita domotica. Basta la parola”, tratto da Panorama. Infine un articolo di Paolo Rumiz “L’eredità” del 4 novembre. Cosa resta all’Italia un secolo dopo la vittoria” pubblicato su Repubblica a novembre dello scorso anno. Un testo dove rientra l’analisi storica, dopo che la riforma della Maturità a firma del ministro Marco Bussetti, ha eliminato il tema specifico di storia sollevando l’opposizione degli storici.

Per la tipologia C, è stata proposta una riflessione sul viaggio e sul racconto come fuga dalla routine a partire da un articolo dello scrittore Tim Parks, “Sì, viaggiare (con libri e scrittori)”, articolo tratto dal Corriere della Sera 7 del 3 gennaio 2019 ( “Cosa sono io?”, chiede Anna Karenina guardando i passeggeri del suo treno per San Pietroburgo. […] Perché l’intento segreto dello scrittore è sempre quello di scuotere l’identità del lettore attraverso le vicissitudini dei personaggi, che spesso, come abbiamo visto, si trovano in viaggio…”), e un brano dello psichiatra Eugenio Borgna, primario emerito di Psichiatria all’ospedale Maggiore di Novara, sulla nostalgia: “La nostalgia fa parte della vita, come ne fa parte la memoria, della quale la nostalgia si nutre sulla scia dei ricordi che non dovremmo mai dimenticare, e che ci aiutano a vivere…”.

 

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Maturità, l’errore del ministero nella prova di latino

Maturità, l’errore del ministero nella prova di latino

 

La gaffe nell’introduzione alla versione proposta per la simulazione del secondo scritto: si parla di “Livia Drusilla, nuora dell’imperatore”, ma in realtà Drusilla era sua madre. Gamberale: “Errore da matita blu”.

 

affe del ministero dell’Istruzione nella traccia della versione di latino per la prova simulata dell’esame di maturità, pubblicata oggi sul portale del Miur. Il brano da tradurre, un passaggio degli Annales di Tacito, trattava della caduta e morte di Seiano, il potente prefetto del pretorio dell’imperatore Tiberio. Nell’introduzione al brano, scritta dagli esperti del ministero, a un certo punto si legge letteralmente che Seiano, “ottenuti vari incarichi militari e civili grazie al favore di cui godeva presso Tiberio (il Caesar del testo), acquisì grandissima influenza nella vita del tempo, arrivando ad aspirare al matrimonio (forse davvero celebrato), con Livia Drusilla, nuora dell’imperatore, vedova del primo marito”. L’errore consiste nel fatto che Livia Drusilla, più nota semplicemente come Livia, era la moglie di Augusto e madre di Tiberio, non sua nuora. Ben più anziana di Seiano, dunque, che invece fu amante di Livilla, nipote di Livia Drusilla e così chiamata proprio in onore della prima imperatrice di Roma.

Un errore da matita blu, secondo Leopoldo Gamberale, professore emerito di Lingua e letteratura latina alla Sapienza di Roma: “Proprio perché è una simulazione dell’esame dovrebbero stare attenti – sottolinea  – hanno avuto tutto il tempo per lavorarci sopra, è un errore antipatico. La cosa è poco influente ai fini dell’interpretazione del testo, ma se l’avesse fatto un mio studente sarei saltato sulla sedia, in questo caso il Miur è da bocciare direi”. Più “clemente” Giorgio Piras, docente di Lingua e letteratura latina e direttore del dipartimento Scienze dell’antichità alla Sapienza: “L’errore c’è ma non è grave, perché nell’uso latino le donne di una stessa famiglia tendevano ad avere lo stesso nome. Si chiamavano tutte Livia, e già le fonti antiche non distinguevano i nomi. È un errore di confusione, ma non credo abbia ingenerato confusione negli studenti”.

 

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Scuola, in tutta Italia studenti in piazza contro la nuova maturità

Studenti in piazza contro la nuova maturità

 

“Non siamo cavie”, oltre 40 le manifestazioni da Trento a Palermo. Al centro della protesta anche il no all’autonomia differenziata e i tagli ai fondi per l’istruzione

di CORRADO ZUNINO

 

“Non siamo cavie”. Questa mattina gli studenti delle scuole superiori sono tornati in piazza contro la nuova Maturità, cambiata in corso d’anno per introdurre il Latin-Greco al Classico, la Mate-Fisica allo Scientifico e le tre buste (per tutti i candidati) per avviare l’orale. Ci sono già state manifestazioni (seguite) a Padova e Perugia, Pisa e Genova, dove lo striscione d’apertura chiedeva alludendo al programma quiz del tardo pomeriggio Rai: “Maturità o l’eredità?”. A febbraio sono state organizzate, tra l’altro, diverse occupazioni e autogestioni.

Questa mattina, a partire dalle nove, hanno preso l’avvio una dozzina di marce organizzate dalla Rete degli studenti medi (Venezia, Verona, Udine, Trento, Cagliari, Palermo e le principali città siciliane) e trenta manifestazioni annunciate dall’Unione degli studenti (Milano, Napoli, La Spezia, cortei in Friuli e in Puglia). “Siamo in settantamila”, hanno dichiarato. Il Fronte della gioventù comunista ha rivendicato la paternità della manifestazione, la presenza di molti studenti a loro vicini a Roma, Firenze, Livorno e Cagliari accusando gli studenti medi di aver contrastato la partecipazione “fino al giorno prima”. Simone Vial, annunciando per Fgc il corteo di Torino, ricorda invece: “La Legge di bilancio prevede una sottrazione di 4 miliardi di euro per la scuola dal 2019 al 2021”.

Giammarco Manfreda, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi, ha detto: “Sostituire la tesina con il gioco delle tre buste e improvvisare l’interdisciplinarietà con la doppia seconda prova significa, per i maturandi, perdere un’occasione per esprimersi e affrontare una prova completamente slegata dal loro percorsi di studi. L’Esame di Stato è solo la punta dell’iceberg di un sistema scolastico che non funziona, ma è sempre la prima cosa a essere modificata. Non importano le ripercussioni sulla pelle degli studenti, importa che costi poco”.

L’Unione degli studenti al popolare tema della Maturità ha affiancato la contestazione all’autonomia differenziata proposta dalla Lega a partire dagli istituti della Lombardia e del Veneto. “Saremo una costante spina nel fianco contro l’ennesimo governo che vuole distruggere il sistema nazionale di diritto allo studio”, ha dichiarato la coordinatrice Giulia Biazzo, “la regionalizzazione della scuola ignora il definanziamento dell’istruzione pubblica nel Paese e conferma il tradimento di questo esecutivo”. Diversi studenti maggiorenni, a giugno impegnati nella nuova Maturità, rivendicano di aver votato Cinque Stelle il 4 Marzo e di essere stati delusi dalle politiche sulla scuola del Movimento e dalla sua subalternità strutturale alla Lega del ministro Marco Bussetti e di Matteo Salvini.

In Campania, regione ad alto tasso di dispersione scolastica, c’è stata mobilitazione naturalmente a Napoli (approdo in Regione) e poi a Salerno, Torre del Greco, Castellamare, Pomigliano d’Arco. “Il ministro Bussetti”, ancora l’Unione degli studenti, “ha vergognosamente dichiarato come per le scuole del Sud non ci saranno fondi e che dovranno essere i meridionali a lavorare e impegnarsi”.

La protesta anti-Maturità è larga. Ieri il Movimento studenti di Azione cattolicaha scritto al ministro Bussetti: “La lenta pubblicazione di informazioni sul nuovo esame, dilazionate tra i mesi di settembre e gennaio, ha generato confusione e difficoltà. A questo si sono aggiunte le modifiche alla struttura del colloquio orale comunicate a gennaio e la pubblicazione degli esempi della seconda prova scritta solo per alcuni indirizzi. Non vorremmo che si stesse sperimentando su noi studenti un nuovo sistema scolastico”.
 

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La nuova Maturità, possibili scritti misti

La nuova Maturità, possibili scritti misti:

Greco insieme a Latino, Fisica con Matematica

 

Scuola, dopo l’abolizione del quizzone ecco i quadri per l’Esame del prossimo giugno. A gennaio si sparà se ci sarà la “doppia prova”. Introdotte “griglie nazionali” per una valutazione omogenea sul territorio. Il ministro Bussetti: “All’orale portate la Costituzione”

di CORRADO ZUNINO

 

Il nuovo ministero dell’Istruzione mostra la nuova Maturità e offre le molte novità del prossimo Esame di Stato (che ancora una volta cambia, come annunciato con la circolare dello scorso 4 ottobre). Ai Licei classici ci potrà essere uno scritto cosiddetto misto: sia Greco che Latino. E allo Scientifico Matematica e Fisica insieme, materie che fino ad oggi venivano alternate. Se confermata a gennaio, la novità sarà dirompente.

Classico, tre domande dopo lo scritto

E’ la seconda prova quella che potrà essere rivista più profondamente, abbiamo visto. Nel dettaglio, sarà svolta il 20 giugno prossimo e i maturandi sceglieranno le discipline a gennaio (come negli anni precedenti). Per il Liceo classico, ad esempio, la prova sarà articolata in due parti. Ci sarà una versione, un testo in prosa corredato da informazioni sintetiche sull’opera, preceduta e seguita da parti tradotte per far conoscere il contesto del brano estrapolato e offerto agli studenti. Un contesto già tradotto e un brano scelto da tradurre. Tutto nuovo. Seguiranno tre domande relative alla comprensione e all’interpretazione del brano stesso e alla sua collocazione storico-culturale. Il ministero, come prevede la nuova normativa, potrà scegliere di offrire una prova mista con entrambe le discipline caratterizzanti: Latino e Greco. Il ministro Marco Bussetti sulla questione deciderà il prossimo gennaio. A febbraio arriverà, poi, la complessiva ordinanza sugli Esami, questa sarà anticipata di tre mesi.

Allo scientifico quattro risposte su otto

Per il Liceo scientifico la struttura della seconda prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposte e la risposta a quattro quesiti tra otto proposte. Anche in questo caso la prova potrà riguardare ambedue le discipline caratterizzanti: Matematica e Fisica.

Per gli Istituti tecnici la struttura dello scritto prevede una prima parte, che tutti i candidati sono tenuti a svolgere, seguita da una seconda parte che offre una serie di quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero indicato in calce al testo. Anche qui potranno essere coinvolte più discipline. Per esempio, per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing l’elaborato consisterà in una delle seguenti tipologie: “Analisi di testi e documenti economici attinenti al percorso di studio; analisi di casi aziendali; simulazioni aziendali”.

Per gli Istituti professionali la seconda prova si comporrà di una parte definita a livello nazionale e di una seconda parte predisposta dalla singola Commissione, per tenere conto della specificità dell’offerta formativa dell’Istituzione scolastica.

Scritto di Italiano, una prova “dall’Unità ai nostri giorni”

La nuova Maturità, questo è noto, prevede due scritti invece di tre con l’eliminazione della terza prova: il quizzone, introdotto nel 1997 da Luigi Berlinguer. Per quanto riguarda la prima prova – il testo scritto in Italiano appunto, da svolgere il prossimo 19 giugno – i maturandi dovranno innanzitutto dimostrare di “padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti” e, per la parte letteraria, “di aver raggiunto un’adeguata competenza sull’evoluzione della civiltà artistica e letteraria italiana dall’Unità ad oggi”. Una scuola che fatica ad arrivare alla Storia e alla Letteratura contemporanee dovrà dare un’accelerazione allo studio dei programmi di quinta. Ancora, i testi prodotti saranno valutati “in base alla loro coerenza, alla ricchezza e alla padronanza lessicali, all’ampiezza e precisione delle conoscenze e dei riferimenti culturali, alla capacità di esprimere giudizi critici e valutazioni personali”. La prova di Italiano avrà una durata di sei ore. I candidati all’Esame dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie (A, due tracce – analisi del testo; tipologia B, tre tracce – analisi e produzione di un testo argomentativo; tipologia C, due tracce – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità). Le tracce potranno essere offerte da un ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico.

All’orale Alternanza scuola lavoro e Costituzione. Anche in Inglese

Per la prova orale la commissione proporrà ai candidati di analizzare testi, documenti, esperienze, progetti e problemi “per verificare l’acquisizione dei contenuti delle singole discipline, la capacità di utilizzare le conoscenze acquisite e di collegarle per argomentare in maniera critica e personale”. Si potrà fare questo utilizzando, in parte, la lingua straniera. Nel corso del colloquio il candidato esporrà, “con una breve relazione o un elaborato multimediale”, le esperienze di Alternanza scuola lavoro svolte. L’Alternanza, si sa, il colloquio accerterà anche le conoscenze e le competenze maturate nell’ambito delle attività di Cittadinanza e Costituzione. La commissione dovrà tenere conto di quanto diranno i docenti nel documento che indicherà il percorso effettivamente svolto.

La valutazione nazionale per appianare i giudizi

Con i quadri pubblicati oggi – i quadri di riferimento di tutte le materie sono pubblicati a questo indirizzo: http://www.miur.gov.it/web/guest/news/-/asset_publisher/ubIwoWFcqWhG/content/esami-di-stato-del-secondo-ciclo-di-istruzione-a-s-2018-2019-d-m-769-del-26-novembre-2018 – si cerca di offire griglie uguali per tutti con la finalità di dare un voto con gli stessi paramentri su tutto il territorio nazionale. In passato, si è molto scritto dei voti più alti nelle regioni del Sud e un ministro di espressione leghista ha voluto tener conto di questo aspetto: “Garantiremo maggiore equità e più omogeneità nelle correzioni”. Docenti e studenti potranno iniziare a esercitarsi con specifiche simulazioni. Il Miur, a partire dal mese di dicembre, metterà a disposizione tracce-tipo per accompagnare ragazzi e insegnanti verso il nuovo Esame.

Dichiara il ministro Marco Bussetti: “AIla luce delle nuove regole lavorereremo affinché le tracce siano davvero corrispondenti con quanto fatto dai ragazzi durante il percorso di studi, fornendo apposite indicazioni agli esperti che dovranno produrre i testi. Nei prossimi giorni partirà un Piano di informazione e formazione che accompagnerà le scuole. Da domani ci saranno conferenze di servizio sull’intero territorio nazionale che proseguiranno nelle prossime settimane”.

Bisogna ricordare che nel voto finale avrà più peso il percorso di studi del triennio: fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Alla Commissione spettano poi fino a 60 punti: massimo 20 per ciascuna prova scritta e per l’orale. Per l’ammissione all’esame conterà la frequenza a scuola – almeno i tre quarti delle ore previste di lezione – e il 6 in ciascuna disciplina, compresa la sufficienza nel comportamento.

 

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Maturità 2019

Maturità 2019

Ritorno a scuola nell’incertezza. Bussetti: “Tutte le novità entro settembre”

Di certo c’è solo una data: il 19 giugno, giorno della prova scritta di Italiano. Il ministro rassicura, ma gli studenti chiedono chiarezza

di SALVO INTRAVAIA

Per la prima volta, i 500mila studenti dell’ultimo anno delle superiori che si apprestano a rientrare in classe non sanno con quale formula affronteranno gli esami di maturità. Il governo Lega-5Stelle intende mettere mano anche alla prossima maturità. A sparigliare le carte, una intervista del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti alla Stampa dei giorni scorsi che anticipa novità sui prossimi esami di stato. “E’ un lavoro – spiega l’inquilino di viale Trastevere – che stiamo facendo con gli uffici del ministero. Lo dettaglieremo a decisioni prese e, comunque, entro settembre. L’esame è sempre un tema delicato che mette in fibrillazione ragazzi e famiglie”.Secondo la normativa vigente, la maturità 2019, che prederà il via mercoledì 19 giugno 2019 con la prova scritta di Italiano, si svolgerà secondo le novità introdotte con la Buona scuola bis. E per la precisione: due sole prove scritte, mandando in soffitta la terza prova spesso sotto forma di quizzone a risposte aperte e chiuse; rivoluzione dei punteggi, con 40 centesimi destinati alla carriera scolastica e 20 centesimi per ciascuna prova scritta e per il colloqui; introduzione di un test Invalsi obbligatorio per essere ammessi agli esami, da svolgersi entro il mese di aprile; abolizione della tesina di apertura del colloquio che verrà sostituita da una prova sull’alternanza scuola-lavoro.

Ma, a questo punto, come si svolgeranno i prossimi esami di maturità? Secondo le regole nuove, che diventano vecchie al cospetto delle modifiche ventilate da Bussetti, o seguendo una procedura ancora diversa? L’esame di maturità, negli ultimi anni, è stato al centro delle polemiche per due ragioni: i troppi cervelloni che si diplomano con 100 e lode al Sud e la scarsa selezione di una procedura che, tra compensi ai commissari e costi collegati alle prove d’esame, costa quasi mezzo miliardo di euro all’anno. Col risultato di un “todos caballeros”: tutti promossi. Gli esami conclusi lo scorso mese di luglio hanno dato il seguente verdetto: 99,6 per cento di promossi e “solo” 4 bocciati ogni mille candidati. A svolgere il lavoro sporco sono i consigli di classe, che quest’anno non hanno ammesso 4 ragazzi su cento. L’esame è poi una formalità che tuttavia crea sempre un certo patema d’animo a studenti e genitori. Cui quest’anno si aggiunge l’incertezza delle regole.

“Il fatto che a oggi non ci siano certezze su come verrà strutturato l’esame di maturità rappresenta il nodo problematico di fondo, laddove – dichiara Giulia Biazzo, dell’Unione degli studenti – non si dà alle studentesse e agli studenti un’aspettativa e certezze rendendo più incerto tutto il quadro dei prossimi esami di stato. Come del resto su molti aspetti della scuola italiana”. Le rappresentanze studentesche avevano già criticato la riforma Renzi, soprattutto sugli aspetti che riguardano il quizzone Invalsi, senza svolgere il quale non si potrà accedere agli esami, e il ruolo dell’Alternanza scuola-lavoro, con l’obbligo di avere svolto tutte le 200/400 ore perviste per i liceali e gli studenti dei tecnici e dei professionali, e l’obbligo di relazionare agli esami sull’esperienza svolta. Ma adesso la polemica si è spostata sull’eventuale cambio in corso d’opera annunciato dal governo giallo-verde

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I poeti del Sud ancora esclusi dai programmi dei licei

I poeti del Sud ancora esclusi dai programmi dei licei

Scuola, la denuncia: “I poeti del Sud ancora esclusi dai programmi dei licei”

Le “indicazioni nazionali” restano quelle della Gelmini (2010): nessun autore meridionale e una sola donna. L’appello firmato anche da Dacia Maraini e Alberto Angela. Il Miur: “Pronto un testo di revisione”

di CORRADO ZUNINO

 

 

I poeti del Novecento del Sud sono stati tagliati dai programmi liceali sotto il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, nel 2010. E dopo quattro ministri, e quattro possibili nuove “indicazioni nazionali”, sono ancora fuori dalla scuola. Lo ha ricordato il Centro di documentazione di poesia del Sud, che con il presidente Giuseppe Iuliano e il direttore Paolo Saggese ha riaperto il dibattito e la raccolta di firme a “Napoli città libro”, la manifestazione culturale che si è conclusa domenica scorsa con ventimila visitatori.

Nel 2010 il Miur indicò, a titolo esemplificativo, 17 autori come oggetto di studio privilegiato. E a queste “Indicazioni” si sono sostanzialmente uniformati i libri di testo delle scuole superiori. Chi sono i poeti del Novecento suggeriti per lo studio degli studenti del quinto anno? “Dentro il Secolo XX e fino alle soglie dell’attuale”,  si legge nel testo ministeriale del 2010, “il percorso della poesia, che esordirà con le esperienze decisive di Ungaretti, Saba e Montale, contemplerà un’adeguata conoscenza di testi scelti tra quelli di autori della lirica coeva e successiva (per esempio Rebora, Campana, Luzi, Sereni, Caproni, Zanzotto, …). Il percorso della narrativa, dalla stagione neorealistica ad oggi, comprenderà letture da autori significativi come Gadda, Fenoglio, Calvino, Primo Levi e potrà essere integrato da altri autori (per esempio Pavese, Pasolini, Morante, Meneghello…)”. Diciassette esempi, diciassette nomi. Diciassette luoghi di nascita. Trento e il Nord-Est, tanta Milano, Torino e il Piemonte, Genova, la provincia di Firenze, poi Bologna. Tolti Ungaretti, nato ad Alessandria d’Egitto e cresciuto da cosmopolita, e Italo Calvino lui originario di Cuba, nessuno dei poeti indicati è nato al di sotto di una linea che congiunge l’Alta Toscana con l’Emilia.

Il Centro di documentazione, che ha aggiunto alle firme raccolte per la revisione dei programmi ministeriali anche quella di Dacia Maraini e Alberto Angela, dello scrittore Maurizio De Giovanni, del direttore del Centro di produzione Rai Francesco Pinto, cita tra le mancanze letterarie: i siciliani Salvatore Quasimodo (Premio Nobel per la letteratura), Elio Vittorini, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino, il napoletano Eduardo De Filippo, Alfonso Gatto di Salerno.

Il testo mostrato, e sottoscritto, al salone del libro e dell’editoria di Napoli è stato questo: “Napoli città libro” chiede a tutti gli scrittori e gli operatori culturali che vi parteciperanno di firmare l’appello del Centro di documentazione di poesia del Sud per uno studio della letteratura italiana rispettoso della ricchezza culturale dell’intera Nazione”.

Le indicazioni del 2010 hanno lasciato fuori dai suggerimenti per i licei anche molte poetesse. Tra gli autori citati, abbiano visto, c’è Elsa Morante, lei romana. Ma non si fa cenno alle figure e alle opere di Grazia Deledda, Alda Merini, Maria Luisa Spaziani, Matilde Serao, Anna Maria Ortese.

Un gruppo tecnico di monitoraggio liceale, espressione del Miur e in particolare di Marco Rossi Doria, sottosegretario all’Istruzione con la ministra Carrozza, aveva avviato un lavoro di revisione da concludersi entro l’anno scolastico 2014-2015 (ministra Giannini). Ad oggi di quel primo lavoro non c’è traccia. Ci sono state, al proposito, interrogazioni parlamentari dei 5 Stelle, del Partito democratico, di Sinistra Ecologia e Libertà. La ministra in carica Valeria Fedeli lo scorso settembre ha quindi istituito il Comitato scientifico nazionale per l’applicazione e l’innovazione delle Indicazioni nazionali (scuola secondaria superiore). Il documento rilegge complessivamente le linee guida anche sugli autori ed è in fase di limatura. Nel frattempo la Fedeli ha rilanciato il tema degli autori non studiati con una iniziativa specifica su Grazia Deledda.

Le indicazioni contenute nel decreto ministeriale non sono prescrittive, lasciano possibilità di scelta agli insegnanti sugli autori da proporre, ma modellano inesorabilmente il mercato dei libri di scuola.

 

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Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti

Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti

Stenta a decollare il progetto Clil, cioè la materia svolta in lingua straniera. Sarà l’ultima prova con le vecchie regole

di SALVO INTRAVAIA

 

La macchina della maturità scalda i motori.Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti. La ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato l’ordinanza che fissa le regole per condurre le ultime prove dell’era Berlinguer-Fioroni. Scegliendo anche le tracce per la prima e le seconde prove, questa è la prassi, sottopostele dal capo della struttura tecnica degli Esami di Stato, Ettore Acerra. “Come ogni anno – dichiara la ministra Fedeli – al Miur abbiamo lavorato per garantire uno svolgimento ordinato dell’esame di Stato e per predisporre delle prove in linea con il percorso formativo delle nostre studentesse e dei nostri studenti, facendo tesoro dell’esperienza degli anni scorsi, delle osservazioni di studenti e docenti, del collegamento con le attività didattiche che si svolgono ogni giorno”.

“Il 20 giugno al via la maturità per 509mila studenti – aggiunge l’inquilina di viale Trastevere – è un traguardo importante, ed è anche un momento di passaggio tra fasi differenti della vita. Vogliamo accompagnare le studentesse e gli studenti in questo percorso”. E da oggi scatta il cronoprogramma che tra un mese e mezzo esatto porterà oltre 509mila studenti del quinto anno alla prova scritta di Italiano. Entro il 15 maggio i Consigli di classe dovranno approvare l’omonimo documento che servirà alle commissioni come guida per svolgere le prove: carriere scolastiche di tutti gli studenti, programmi svolti, tipologie di prove sostenute e esperienze fatte durante i cinque anni.

Un mese dopo, il 18 giugno, si celebrerà la riunione preliminare con i docenti – tre membri interni, tre commissari esterni e il presidente – che esamineranno i ragazzi. E due giorni dopo partirà la kermesse delle prove scritte: il 20 giugno quella di Italiano, nella consueta formula con quattro opzioni (saggio breve/articolo di giornale, analisi del testo, tema storico e tema di attualità), il giorno successivo la prova scritta di indirizzo – versione di Greco al classico, Matematica allo scientifico, Lingua e cultura straniera 1 per il liceo linguistico, scienze umane per il liceo delle scienze umane e lunedì 25 giugno la terza prova scritta, sovente un quizzone con domande a risposta aperta e domande a risposta multipla. Ma quella del 2018 verrà ricordata come l’ultima maturità prima della mezza rivoluzione operata dalla Buona scuola bis.

Con novità su punteggi, prove e requisiti per l’ammissione agli esami. Le novità di quest’anno sono invece pochissime. Una riguarda i modelli di calcolatrice che sarà possibile utilizzare senza incorrere in provvedimenti “rese note – spiegano dal Miur – con una circolare di marzo e chi vorrà usarle dovrà consegnarle il giorno della prima prova scritta per consentire alla commissione d’esame i necessari controlli”. Anche sull’Alternanza scuola-lavoro, che da quest’anno entra a regime, poche novità. Nessun obbligo da parte delle commissioni di indagare sul lavoro svolto. I commissari “nella predisposizione della terza prova, potranno tenere conto, ai fini dell’accertamento delle competenze, delle abilità e delle conoscenze, anche delle esperienze condotte in Alternanza Scuola-Lavoro, stage e tirocinio”.

Stenta a decollare invece la modalità Clil, una materia non linguistica svolta in lingua straniera, introdotta dalla riforma Gelmini. Perché le classi che sono riuscite a svolgere qualche parte del programma in lingua straniera sono poche e anche se gli studenti hanno svolto qualche modulo di Matematica o Storia in inglese non è detto che in commissione ci saranno i docenti delle stesse materie in grado di verificare le competenze degli studenti.

in lingua straniera. Un fallimento dal quale le scuole non sanno come uscire. Ma prima degli esami veri e propri i 509mila studenti iscritti alla maturità dovranno superare lo scoglio dell’ammissione che ogni anno miete 30mila “vittime”.

 

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